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Il Cenacolo all'Istituto Comprensivo di Villa Estense: la musica che educa

Marzo 18, 2022

Cosa distingue un buon insegnante da uno cattivo? Potremo divagare per ore nel tentativo di rispondere a questa domanda. La scienza che si dedica a ricercarne una risposta è la pedagogia e prima di lei la filosofia, ma nonostante le tante idee non si può dire che l’una valga per tutti. Questo è vero, ma ciascuno di noi in un modo o nell’altro sviluppa un proprio pensiero, così se ce lo permettete, vorremo esporre il nostro.
Il Cenacolo, e nello specifico la sua scuola di musica si pone l’obiettivo di sviluppare le singole capacità ed attitudini dei propri allievi, chiaramente in quell’ambito dicasi musica. Non è finita qui, perché ciò che ci spinge è anche una volontà più profonda, cioè di dirvi che la musica non è solo musica, e così come l’arte non è soltanto arte. La musica può essere intesa come una realtà capace di varcare il confine con il quale noi la rileghiamo all’ambito del hobby, un passatempo. Non è così, né per noi, né per molti pensatori, tra cui Platone, il quale definisce l’arte, la letteratura, la musica e più in generale la conoscenza umanistica, come la base dello sviluppo dell’Uomo.
Essere un buon insegnate significa per noi esser capaci di trasmettere i buoni principi: la dedizione, la pazienza, la comprensione, l’ascolto la creatività e l’immaginazione. La musica è capace di fare questo.
Se non ci credete, vi portiamo un esempio, un’altra delle nostre collaborazioni che vede come protagonisti ancora i più piccoli. Ancora una volta ci vediamo insieme all’istituto comprensivo di Villa Estense, dove durante l’orario del mattino, Serena Zucco e Martina Callegaro si dedicano alla difficile impresa dell’educazione alla musica.
Serena è insegnante di violino presso le aule del Cenacolo, e appena martedì 8 marzo 2022, insieme a Martina ha intrapreso questo progetto a nome dello stesso.
L’arte dell’insegnamento richiede la capacità di saper cogliere le esigenze del pubblico, in questo caso degli allievi, che ci si trova di fronte, per questo con i bimbi delle prime classi, studenti coinvolti nel progetto, si offrono le basi del ritmo, aspetto prettamente tecnico, ma reso semplice sia dalla bravura e dall’esperienza delle nostre insegnanti, sia dal metodo intrapreso, quale il gioco.
Le tecniche impiegate sono la body percussion, l’uso di strumenti a percussione, l’utilizzo di abbreviazioni o giochi fonici come pa, titi, teche-teche in modo da consentire agli allievi di concepire e così comprendere il ritmo in modo più semplice proprio per il tramite dell’associazione. 
Tra le ultime attività vi raccontiamo come, pur sempre associando la musica ad altri elementi o cose, Serena abbia impiegato l’utilizzo di una storia, nello specifico Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, con il fine di realizzare delle musiche e canzoni che rappresentassero uno dei personaggi, una sorta di personificazione prima del gatto, della bambina, del padre, poi di Kengah e di Fortunata attraverso il suono, metodo applicato anche da grandi compositori come Prokofiev in Pierino e il Lupo o Debusy nel Carnevale degli animali.
Se cercate un modo per migliorarvi cercate la musica, o chiede ai bambini della scuola elementare dell’Istituto comprensivo di Villa Estense. 

Mirko Borsetto
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